Marco, il poeta
Poesia moderna che arriva da Thun
Marco Gurtner parla. Volentieri. E molto. A volte a voce alta. Con umorismo. In modo piacevolmente diverso. Questo è Marco.
Non si prende veramente sul serio e conquista il suo pubblico come «Gurtney Love». Senza oggetti di scena né costumi né effetti speciali. Soltanto con la sua voce, il suo charme e la sua presenza scenica. Marco è un poetry slammer.
«Come slam poet puoi, ma non devi necessariamente fare ridere la gente. Puoi essere divertente e al contempo andare in profondità.»
Già nel 2013 Marco si è aggiudicato il titolo di campione svizzero di Poetry Slam nella categoria U20. Nel 2019 è seguito il titolo nella categoria «individuale», con un testo sui vantaggi dei veicoli da pista.
Come arriva un autore a trattare tematiche come questa?
«I miei temi sono del tutto personali. Prendo semplicemente un momento specifico della mia vita, poi ci ricamo su ed esagero un po’. Non ci metto molto a capire se il testo funziona con il pubblico in sala.»
Quando Marco si trova sul palcoscenico è sé stesso. Indossa jeans, una maglietta stampata e un berretto da baseball da cui spuntano ciuffi di capelli incolti. Non gli occorre altro materiale all’infuori del suo microfono e, ovviamente, della sua voce. In cosa consiste il segreto del suo successo? Marco ride. «Non fingo cercando di essere qualcun altro, e credo che questo venga apprezzato dal pubblico.»
Accanto al Poetry Slam Marco segue tanti altri progetti: fa musica, offre workshop nelle scuole, ha già celebrato un matrimonio e s’impegna nella donazione di cellule staminali del sangue.
«A un certo punto mi sono chiesto cosa potrei fare per andare oltre la semplice donazione di soldi. Ecco perché mi sono registrato come donatore di cellule staminali del sangue.»